Ormai noi di DimmiCosaCerchi ci siamo abituati: fare la spesa con i coupon è un modo attuale per risparmiare. Lo fanno le casalinghe, gli studenti ed anche persone insospettabili. Probabilmente lo fa anche la tua vicina. Tutti sono pazzi per i coupon.
Succede anche a voi quando fate la spesa con i buoni sconto?
Hai impiegato giorni e giorni a consultare con costanza ed attenzione le offerte dei supermercati della tua zona. Hai selezionato con cura i prodotti che vuoi acquistare, scegliendo infine il punto vendita dove recarti a fare la spesa ed utilizzare i buoni sconto che hai scaricato e stampato da questa pagina. Ebbene si: sei tu CHE HAI SCELTO dove spendere i tuoi soldi.
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Ti armi di porta coupon (per avere tutto in ordine e a portata di cassa), controlli con attenzione tutti i regolamenti e le mini vocine riportate alla fine di ogni buono sconto.
La tua spesa sarà impeccabile: tutto torna. Il prodotto è in offerta, lo sconto è applicabile al prodotto e grazie al tuo acquisto riceverai anche un simpatico omaggio. Cosa volere di più?
Ti rechi felice al supermercato che hai scelto, riempi il carrello dei prodotti in offerta che hai valutato con attenzione sotto ogni singolo aspetto, paragonandoli ad altri similari: hai controllato il peso, la scadenza, la quantità del prodotto e lo spazio nella tua dispensa per fare la tua mega scorta. Fai il pieno di prodotti, certa che quella giornata sarà memorabile!
La tua felicità raddoppia quando ti accorgi che per fare la tua super spesa hai impiegato solo 10 minuti. Soddisfazione ed umore sono alle stelle. Sei fiera di te stessa!
È giunto il momento di arrivare in cassa:
Arrivi in cassa e sfoderi subito la tua carta fedeltà , perchè grazie ai tuoi acquisti potrai anche accumulare dei preziosi punti che trasformerai a fine anno in utili premi per la casa e la cucina. Ogni cosa è sotto controllo: hai studiato tutto alla perfezione.
Posizioni la merce acquistata sul rullo della cassa e, con una certa soddisfazione ed allo stesso tempo un pò di timore, ti rivolgi subito alla cassiera avvisandola: “Ho dei coupon da applicare a questi prodotti“. Si sa, è sempre meglio avvisarle prima.
Ed ecco che si scatena il panico: la cassiera ti guarda con un’espressione strana (sembra quasi pensare “????”). Il rullo si ferma. Lei inizia a guardare il primo coupon in modo superficiale. Poi rivolge lo sguardo a te, con aria di diffidenza.
Inizi a sudare freddo, ma non molli.
Dopo una lunga serie di interminabili istanti ricomincia a guardare il buono sconto, rileggendo anche i caratteri minuscoli del tuo coupon. Poi si volta e chiede alla collega di fronte: “Si possono usare questi?”.
Tu inizi a scocciarti. Sei di fretta, devi correre a prendere il bambino che esce da scuola.
Passa il primo buono sconto alla collega che lo guarda e, se sei fortunata, manda la sua approvazione.
Quando va male, invece, ecco cosa accade.
La cassiera chiama il responsabile del reparto, il quale arriva dopo circa un minuto. Cassa chiusa: tutti i clienti in fila (scocciati) si spostano su un’altra cassa, aperta appositamente per smaltire la coda accumulata da quei 10 coupon che hai mostrato con tanto orgoglio.
Tu continui a sudare freddo, guardando l’orologio e chiedendoti perchè, in Italia, è sempre tutto così difficile! E ti senti pure in colpa per la coda, ma non lo puoi mostrare. Non ne sei responsabile!
Il caporeparto ti guarda come se tu fossi un cucciolotto abbandonato dal padrone sotto una pioggia scrosciante. Ti fissa negli occhi, e, nemmeno fosse un attore di Hollywood, sfoggia il suo miglior sorriso. E così che comincia a tentare di spiegarti che, per uno strano problema dei sistemi/pc/ultimo aggiornamento dei registratori di cassa/problemi di collegamento, non riesce a passare i buoni sconto.
Comincia a snocciolare motivazioni su motivazioni, facendo ricorso alla sua migliore dialettica, ma tu non lo stai ascoltando. È tutto ovattato, lontano, come se non stesse capitando a te.
Poi, una voce lontana ti richiama alla realtà : è quella di una signora che, due casse più in là , sta imprecando per il tuo stesso motivo contro un’altra, povera, cassiera.
E allora ti ridesti, ringrazi, e dici al caporeparto di passare i prodotti così come sono, togliendone qualcuno che, in fondo, pensandoci bene, nemmeno ti serviva.
Paghi la somma intera con rammarico e dispiacere, ma i tuoi occhi vanno all’altra cliente che urla come una pazza due casse più in là . E, mentre le porte scorrevoli del supermercato si richiudono alle tue spalle, pensi che, sicuramente, non vorresti essere nei panni di quella povera commessa.
Beh, in un certo senso, è pur sempre stata una spesa memorabile, no?
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