Finalmente arriva, per le mamme lavoratrici, una notizia che potrร renderle felici: lo stato italiano ha infatti deciso di stanziare dei contributi a sostegno della famiglia da usare come bonus per pagare una baby sitter o un asilo nido.
Questa novitร si deve in particolare alle proposte del Ministro del Welfare Elsa Fornero redatte in una serie di dieci articoli concernenti la proposta da attuare a partire da quest’anno.
Ma in cosa consiste questo contributo statale? Al contrario dei provvedimenti presi in precedenza, che spesso hanno visto corrispondere ai contribuenti bonus una tantum per le loro richieste, questa volta il contributo sarร erogabile per la durata massima di sei mesi per la quota di 300 euro mensili da poter utilizzare solo ed esclusivamente per pagare una struttura adibita ad asilo nido oppure una baby sitter che svolga una prestazione di lavoro occasionale.
Il contributo infatti รจ versato direttamente dallo stato in due modalitร : o sotto forma di voucher o in forma di buoni. Non sarร quindi possibile usufruire del bonus mensile in caso le intenzioni fossero diverse da quelle inerenti l’uso indicato nei dieci articoli del regolamento.
Inoltre, bisogna leggere attentamente la proposta poichรฉ non รจ tutto rose e fiori come potrebbe apparire, e in genere quando lo Stato stanzia dei fondi si aspetta sicuramente qualcosa dal cittadino. Anche in questo caso coloro che usufruiranno del bonus maternitร dovranno cedere qualcosa in cambio, infatti, le mamme lavoratrici che otterranno il contributo mensile dovranno obbligatoriamente rinunciare ai sei mesi di congedo facoltativo e al corrispettivo stipendio pagato al 30% previsti dalla normativa sulla maternitร e sfruttabili fino al terzo anno di vita del bambino.
Ma non รจ finita qui poichรฉ le restrizioni in questo campo coinvolgeranno anche i papร che potranno accedere ai loro tre giorni di congedo per paternitร con stipendio pagato al 100% solo se la madre rinuncerร a due dei suoi giorni di maternitร obbligatoria. Tutte queste misure restrittive pare siano strettamente necessarie in quanto sono state prese per far fronte all’alto costo che i congedi hanno sul bilancio dello stato e quindi per evitare che vi siano oneri in piรน a livello economico.
Il bonus mensile previsto da questa nuova normativa sarร attribuito ai richiedenti in base a criteri di reddito, dando la precedenza a chi ha un livello inferiore di Isee. Per far richiesta del bonus sarร inoltre istituito un giorno apposito denominato “click day” nella quale poter presentare tutti i moduli esclusivamente in via telematica.
Ma c’รจ un’ulteriore cosa da sapere riguardo a questa proposta, ed รจ il fatto che per questo provvedimento sono stati messi a disposizione circa venti milioni di euro l’anno per tre anni, ma considerando l’alto tasso di nascite avvenute in Italia negli ultimi tempi, i fondi non basteranno per tutte le mamme. Quindi chi potrร usufruirne non sarร solamente chi ha un reddito basso ma anche chi, a paritร di reddito, avrร compilato piรน velocemente la richiesta in via telematica. La domanda da porsi a questo punto รจ una sola: siamo proprio convinti di esserci allineati con le politiche per la maternitร previste nel resto d’Europa? Questo รจ solo un primo passo e il nostro governo ha ancora tanta, tanta strada da percorrere in questo campo.